mercoledì 3 novembre 2010

Tre avvocati in corsa per la poltrona di sindaco. E la destra si presenta divisa

il manifesto 3 NOVEMBRE 2010


 
 Il prossimo 28 e 29 novembre il paese della Piana di
Gioia Tauro torna finalmente al voto. E’ un’occasione
importante per i rosarnesi, chiamati alle urne dopo
il commissariamento, avvenuto due anni fa, della precedente
giunta sciolta per infiltrazione mafiosa (ma l’ex sindaco
è stato prosciolto da ogni accusa). Sabato scorso a
mezzogiorno sono scaduti i termini per la presentazione
delle liste e proprio in questi giorni partirà la campagna
elettorale. Tre i candidati in corsa, con il centrodestra che
dopo una lunga serie di litigi e polemiche si presenta diviso
all’appuntamento. Giacomo Saccomanno, avvocato
ed ex sindaco di Rosarno, dopo essere passato da una serie
di partiti, da Forza Italia all’Italia dei valori, adesso si
presenta con un suo raggruppamento, «Patto di solidarietà
per Rosarno» (Udc, Api, Socialisti), sostenuto da altre
tre liste. Il candidato del Pdl è invece un altro avvocato,
Raimondo Paparatti, 39 anni, che oltre all’appoggio di
due liste locali, può contare sul sostegno fornito da Gaetano
Rao, consigliere provincialema soprattutto uomo forte
del Pdl nella zona.
Unito invece intorno al nome di Elisabetta Tripodi il
centrosinistra, anche se qualche mal di pancia non è
mancato neanche in questo caso. Avvocato, 44 anni, segretario
comunale, sposata con un dirigente del Pd e madre
di due bambini, un lungo impegno nel sociale, Tripodi
non ha nessuna tessera di partito in tasca, motivo per
cui almeno inizialmente qualcuno nel Pd ha storto la bocca.
Malumori comunque presto rientrati, al punto che oggi
intorno al suo nome si raccoglie un entusiasmo palpabile.
Oltre al Pd sostengono Tripodi anche Sinistra per
Rosarno,
Agorà e Centro per Rosarno. «Vogliamo lasciare
una traccia, dare una speranza a chi si affaccia alla politica
per la prima volta», spiega nella casa del popolo, una
delle pochissime ancora attive al Sud. Dal candidato anche
la promessa di un impegno contro la ’ndragheta, e in
un in paese come Rosarno non si tratta di un particolare
secondario. La presenza delle ’ndrine è infatti forte, con i
conseguenti condizionamenti sulla vita politica e sociale
del paese. «In caso di vittoria tra le cose che faremo nei
primi cento giorni di governo ci sarà l’adesione alla stazione
unica provinciale appaltante (la struttura gestita dalla
prefettura che indice e gestisce la gare d’appalto, ndr), in
modo da avere un controllo serrato su tutti gli appalti
pubblici. E comunque saremo sempre monitorati e affiancati
dalle istituzioni», spiega Tripodi. Bisogna fare in
fretta, perché dall’Unione europea sta per piovere sul paese
calabrese una pioggia di finanziamenti. 42 milioni di
euro sono stati infatti stanziati da Bruxelles per il progetto
«Città del porto», finalizzato alla costruzione di infrastrutture
a Rosarno, San Ferdinando e Gioia Tauro, i tre
comuni su cui gravita il porto. A Rosarno, sono destinati
16 milioni di euro con cui verranno costruiti strade, un
centro sportivo e un anfiteatro.
Inevitabilmente la presenza dell ’ndrine incide anche
sul comportamento dei più giovani. Tra tutti i paesi della
provincia di Reggio Calabria Rosarno è infatti quello con
il più alto numero di minori denunciati. Un problema
che il nuovo sindaco, chiunque esso sia, non potrà non tener
conto. «Cominciano con atti di vandalismo, poi passano
ai piccoli furti ai danni degli immigrati e via via crescono
con la gravità dei reati. - spiega Tripodi - Pensiamo di
intervenire con programmi di avvio alla legalità da fare all’interno
delle scuole,ma speriamo anche di reperire nuovi
fondi da destinare alle politiche sociali».

Carlo Lania

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