lunedì 30 gennaio 2012

Il TAR dà ragione al Comune sul PSA


REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria
Sezione Staccata di Reggio Calabria
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 409 del 2011, proposto da:
Bellagamba Pier Giorgio in proprio e n.q. di Capogruppo dell’A.T.P. costituita da:G. Carnuccio, P. Costarella, Arch. Galletta, Ing. Luppino, C. Pugliese, A.W. Scerbo, M. Siclari, Dott. Battaglia, F. Staffini, F.M. Araniti, F. Figliuzzi, A. D'Angelo, M.E. Leale, T. Pelle rappresentati e difesi dagli avv. Giovanni Colacurcio e Paola Iandolo, con domicilio eletto presso M Siclari, Arch. in Reggio Calabria, via del Gelsomino, n. 45/B;; 
contro
Comune di Rosarno n.q. di Capo Fila dell'Associazione con i Comuni di: Rizziconi-Laureana di Borrello-Feroleto della Chiesa-Serrata-San Pietro di Carida' e San Calogero - rappresentato e difeso dagli avv. Rita Maria Greco, Giosuè Domenico Megna e Giuseppe Tavernese, con domicilio eletto presso Emanuela Zagari, Avv. in Reggio Calabria, via Argine Destro Calopinace n. 20; 
nei confronti di
Nasso Fulvio n.q. di Capogruppo dell’A.T.P. composta da: Rocco Virgilio, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Lonetti, Salvatore Sellaro, Salvatore Foti, Ernesto Mansitieri, Francesco Mammola, Rocco Panetta, Giuseppe Mandaglio, Pasquale Penna, Michele Mandaglio, Tommaso Calabro, Maria Maddalena Sica, Francesca Pizzi; 
per l'annullamento
della determina dirigenziale n. 228 dell’11.04.2011 comunicata ai ricorrenti in data 13.05.2011, con la quale l’Amministrazione ha disposto nuovamente l’esclusione dello RTP Bellagamba dalla gara e l’aggiudicazione definitiva dell’appalto per il conferimento di incarico per la predisposizione del Piano Strutturale Associato e del Regolamento Edilizio ed Urbanistico dell’Associazione di comuni di Rosarno, Rizziconi, Laureana di Borrello, Feroleto dalla Chiesa, Serrata, S. Pietro di Caridà, S. Calogero, in favore del RTP dell’Arch. Fulvio Nasso;
delle note del 02/02/2010 prot. 1936 e 1937 di avviso della procedura di verifica dell’Arch. Scerbo e del dott. D’Angelo;
della nota prot. 10084 del 10.05.2010 di preavviso di rigetto;
della nota prot. 3887 del 28.02.2011 di preavviso di rigetto nonché di ogni altro atto presupposto e conseguente, ancorché non conosciuto;
nonché per il risarcimento del danno in forma specifica mediante assegnazione del contratto illegittimamente aggiudicato al raggruppamento controinteressato, con domanda di dichiarazione di inefficacia del contratto eventualmente medio tempore stipulato e con espressa riserva di chiedere, in via subordinata, rispetto alle domande risarcitoria e di declaratoria di inefficacia del contratto di cui sopra la condanna di parte resistente al danno per equivalente monetario e con richiesta espressa in ogni caso di risarcimento di tutti i danni subiti e subendi che si quantificano in Euro 300000,00 (trecentomila) in conseguenza dell’irragionevole durata del procedimento amministrativo di verifica della posizione del dott. D’Angelo terminato con l’adozione di provvedimento di esclusione dopo due anni e mezzo e plurime diffide.

Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Rosarno n.q. di Capo Fila dell'Associazione con i Comuni sopra indicati;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 20 dicembre 2011 il dott. Desirèe Zonno e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria Sezione Staccata di Reggio Calabria
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara parzialmente inammissibile per difetto di interesse (quanto ai motivi di ricorso nn. 3 e 4).
Respinge i restanti motivi di ricorso e le domande risarcitorie.
Spese compensate integralmente.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Reggio Calabria nella camera di consiglio del giorno 20 dicembre 2011 con l'intervento dei magistrati:
Caterina Criscenti, Presidente FF
Desirèe Zonno, Primo Referendario, Estensore
Giulio Veltri, Referendario
L'ESTENSOREIL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 25/01/2012
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)


giovedì 19 gennaio 2012

Smentita articolo di stampa


In relazione all'articolo apparso sul Quotidiano della Calabria, a firma di Kety Galati, in data 19-01-2012, ne smentisco categoricamente il contenuto, frutto probabilmente di voci “paesane”, alimentate ad arte e figlie del tentativo di destabilizzazione della compagine amministrativa e della sua compattezza, in atto ormai da molti mesi.
E' chiaro che la continuità dell'azione amministrativa possa infastidire i soliti noti e che gli stessi siano protagonisti e propagatori di tali voci.
Giova loro ricordare che la nomina e la revoca degli assessori spettano per legge al Sindaco e che non sarà certo il chiacchiericcio da bar a determinare le mie scelte.
In tredici mesi d'operato ho sempre avuto fiducia negli assessori, nessuno escluso, soprattutto nei momenti più critici, quali i recenti atti intimidatori subiti, a testimonianza ancora una volta della difficoltà di essere amministratori pubblici nella nostra città.
                    
                                                                                                      Il Sindaco 
                                                                                               Elisabetta Tripodi



martedì 17 gennaio 2012

Riccardi: «Qui per dare risposte concrete»


ACCOLTO L'INVITO DEL SINDACO


Visita del ministro dell'Integrazione ai container installati
dalla protezione civile, dove vivono 150 stranieri

Il ministro Andrea Riccardi
Il ministro Andrea Riccardi
NAPOLI - Il ministro Andrea Riccardi, titolare del dicastero della Cooperazione e dell’integrazione, ha fatto visita al campo di accoglienza di località Testa dell’Acqua a Rosarno, in Calabria, dove 150 immigrati risiedono nei container messi a disposizione della Protezione civile regionale.
Riccardi ha scelto di raggiungere la località calabreseaccogliendo l’invito del sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi e, dopo il suo giro nel campo fra i lavoratori stagionali, ha detto: «Abbiamo accolto l’appello della prima cittadina per renderci conto personalmente della situazione, per capire quali gli interventi da adottare nell'immediato, per dare una risposta concreta alle istanze e alle esigenze primarie dei migranti».
Il ministro ha aggiunto: «Non credo che Rosarno sia una città razzista, sono convinto invece che questa comunità sa cosa vuol dire l'emigrazione e cosa significa bisogni e accoglienza. Penso che qui non ci sia un problema di razzismo e di intolleranza ma che ci siano situazioni di tensione che nascono dalla necessità».
Soddisfatta Elisabetta Tripodi: «Finalmente una svolta anche contro quella informazione che spesso ci ha massacrato, dando un’immagine distorta della realtà. Spero tanto che da oggi Rosarno si levi di dosso questa ingombrante etichetta di città razzista. Ci stiamo adoperando su tutti i fronti per affrontare questa annosa problematica dell’integrazione dei migranti, con l’obiettivo precipuo di tutelare i diritti fondamentali della persona e del lavoratore». Riccardi ha poi proseguito per Reggio Calabria per un incontro in prefettura con diversi rappresentanti istituzionali.
Mirko Dioneo 

sabato 14 gennaio 2012

Arriva il Ministro Riccardi


Rosarno, una tendopoli
per i lavoratori immigrati



Una tendopoli per 270 immigrati, con servizi igienici e una grande cucina da campo. E sarà allestita proprio dove gli immigrati non li volevano «per questioni di decoro». Finalmente qualcosa si muove per i lavoratori africani di Rosarno. Così, con le attuali strutture disponibili e quelle in arrivo, circa 500 immigrati potranno avere un ricovero dignitoso. Dopo la denuncia di Avvenire di domenica scorsa che aveva ospitato anche l’appello al governo del sindaco Elisabetta Tripodi e di alcuni immigrati, partono le prime iniziative concrete per cercare di alleviare sofferenza ed emarginazione dei circa duemila extracomunitari che nella cittadina calabrese sono tornati alla ricerca di un lavoro. È il frutto della riunione del tavolo tecnico per i problemi di Rosarno convocato ieri dal prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, alla presenza di Daniela Pompeo, inviata appositamente dal ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi.


“Viaggio a Rosarno. Prima ghetto ora inferno” avevamo titolato domenica il reportage da Rosarno e dagli altri paesi della Piana di Gioia Tauro, descrivendo i luoghi dove gli immigrati cercano di sopravvivere: catapecchie sgangherate, aziende abbandonate, e vere e proprie favelas di baracche e tendine, in mezzo al fango e ai rifiuti, senza luce né acqua, in piccoli gruppi in mezzo alla campagna ma anche in agglomerati di 3-500 persone.


«In una situazione come quella di quest’anno potrebbe bastare una scintilla per far scattare la protesta», era stato l’allarme del sindaco che aveva denunciato: «Ancora una volta siamo stati lasciati da soli. Lo sapevamo che saremmo restati col cerino in mano e per questo avevo lanciato per tempo l’allarme». Inascoltato. Così erano state purtroppo pochissime le iniziative che il Comune aveva potuto prendere da solo. Il campo coi container che può ospitare 120 persone in attesa di altri 8 in arrivo da Catanzaro. Mentre la proposta, avanzata insieme alla prefettura e in accordo col comune di San Ferdinando, di allestire un tendopoli nell’Area di sviluppo industriale, aveva trovato «un’assurda opposizione», come ci aveva spiegato il sindaco Tripodi.


«C’era poi l’ipotesi di fare una tendopoli nell’area Asi di San Ferdinando – aveva raccontato il primo cittadino –. Quel Comune è d’accordo ma l’amministrazione dell’Asi ha detto di no per questioni di decoro dell’area». E invece proprio da qui si è partiti. Nella riunione di ieri è stato, infatti, deciso di requisire le aree Asi necessarie per costruire la tendopoli. Un decreto urgente di requisizione firmato dal prefetto è stato consegnato direttamente dagli uomini dal questore di Reggio Calabria, Casabona, all’amministrazione dell’Asi, a conferma di come questa volta le istituzioni dello Stato si siano mosse come un’efficiente squadra. E con decisione e rapidità. Appelli per fortuna ricevuti, dunque, come quello di Diallo Mamadou, immigrato dalla Guinea Conakry che ci aveva implorato. «Guarda dove vivo, ti sembra possibile? Noi restiamo sempre nella fogna». Aggiungendo un invito a Riccardi. «Dì al nuovo ministro di venire qui a vedere come viviamo. Lo aspetto». E martedì il ministro per l’Integrazione sarà in visita a Rosarno per presiedere un vertice con le autorità locali. Intanto ha inviato la dottoressa Pompeo per un primo sopralluogo che ha dato questi importanti risultati. Accompagnata dal sindaco ha visitato alcuni dei ghetti-inferno di Rosarno, dall’ex Pomona, l’azienda agrumicola abbandonata e occupata oggi da più di 350 immigrati, con baracche e tendine in mezzo al fango, alle casette in rovina della zona delle “timpe”, nel centro di Rosarno, dove sopravvivono alcune centinaia di africani in veri e propri “buchi” sotterranei.


Ma sono le prime decisioni operative prese ieri a Reggio Calabria a far ben sperare. Anche perché sia la provincia che la regione hanno dato la propria disponibilità a collaborare. «Adesso ci sentiamo meno soli – commenta il sindaco Tripodi – ed è molto importante soprattutto in questi giorni, dopo il ripetersi di intimidazione contro la nostra amministrazione». Inoltre, aggiunge il sindaco, «è un segnale che quando tutti collaborano, le cose si possono realizzare. In una mattinata siamo riusciti a sbloccare quello che non si era riusciti a fare un tre mesi. Per questo ringrazio Avvenire per l’attenzione che ci ha dato e per aver “svegliato” quella degli altri».


Molto positivo il commento anche di don Pino Demasi, vicario generale della diocesi di Oppido-Palmi, in prima linea nell’aiuto agli immigrati. «Siamo soddisfatti che, prima di tutto, sia stata data attenzione alla persona dell’immigrato, alla necessità di salvaguardarlo. Perché dobbiamo sempre ricordare la centralità della persona». E sottolinea anche che «l’impegno del governo è un forte segnale di cambiamento sul tema dell’immigrazione e di attenzione reale».


Intanto decine di immigrati sono arrivati ieri a Roma, da Rosarno, per dire «basta allo sfruttamento» e chiedere aiuto al governo. Una delegazione di cinque persone è stata ricevuta al ministero dell’Interno.

Antonio Maria Mira

Una tendopoli per superare l’emergenza


14 gennaio 2012

Alampi, De Masi, Tripodi, Pompei
ROSARNO –  Per l’emergenza migranti nella Piana di Rosarno si è riunito, ieri mattina in Prefettura, un Comitato Tecnico che ha decretato l’allestimento di una tendopoli di 250 posti, comprensiva di cucina da campo che fornirà 500 pasti quotidiani, nella seconda zona industriale di San Ferdinando.
Alla riunione hanno preso parte, oltre ai sindaci di Rosarno e San Ferdinando, il Prefetto e il Questore di Reggio Calabria, la Regione, la Provincia, la Protezione Civile, la Diocesi di Oppido/Palmi, l’Arma dei Carabinieri e il corpo provinciale dei Vigili del Fuoco.
Il Comitato, nato lo scorso anno, da settembre a oggi si è riunito per ben 5 volte nel tentativo di porre rimedio all’annosa questione dei “fratelli africani”. Subito dopo l’incontro è stata indetta, presso palazzo “S. Giovanni”, una conferenza stampa alla quale hanno preso parte don Pino De Masi, Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi e referente di “Libera” Calabria, don Cecè Alampi e Daniela Pompei, consulente dell’attuale ministro alla Cooperazione Internazionale e Integrazione Andrea Riccardi, giunta a Rosarno in mattinata per una ricognizione nei luoghi simbolo dell’immigrazione pianigiana e dell’emergenza ad essa dovuta.
Elisabetta Tripodi ha voluto spiegare quanto decretato a Reggio Calabria: «alla tavola rotonda – ha esordito –  tutte le parti hanno collaborato affinchè questa situazione, che sembrava ormai in fase di stallo, si potesse risolvere nel modo che noi avevamo suggerito». Il sindaco di San Ferdinando si è messo a disposizione della prefettura e della provincia e «già domani inizieranno i lavori nella seconda zona industriale, col posizionamento della ghiaia nel terreno che ospiterà la tendopoli».
Don Pino De Masi ha infine spiegato che «il comune di Rosarno non spenderà un centesimo». A breve, quindi, i ragazzi africani avranno un secondo campo d’accoglienza, allestito e curato dalla Protezione Civile, alleggerendo la situazione emergenziale del centro storico rosarnese e della ex fabbrica Pomona». Le tende saranno 45 e daranno accoglienza a 250 persone.
Questo consentirà l’esecuzione di quelle ordinanze di sgombero firmate dal primo cittadino medmeo ai primi di dicembre, che «riguardano molte situazioni di pericolo igienico-sanitario». In Prefettura, ha spiegato la Tripodi, «si è inoltre discusso dell’arrivo di 10 containers aggiuntivi per il campo di “Testa dell’Acqua”, promessi da Franco Torchia, sottosegretario alla Protezione Civile, il quale  ha rassicurato il comune circa l’avvenuto pagamento  dei costi del campo dello scorso anno».
Con questi nuovi interventi il numero di posti letto salirà quindi a quasi 500, facendo scemare il rischio di eventuali problemi socio-sanitari. Don Pino De Masi ha concluso chiarendo quale sia stata la filosofia adottata dal Prefetto che «con questo decreto d’emergenza, ha fatto prevalere il lato umano che pone al centro la dignità delle persone prima che quella delle cose».
Francesco Comandè

venerdì 13 gennaio 2012

COMUNICATO STAMPA


CITTA' DI ROSARNO
- Provincia di REGGIO CALABRIA -

= Viale Della Pace, snc – 89025 ROSARNO =

0966 7101 - 0966 780042
P. IVA 00725430805 = C.F. 82001350808


COMUNICATO STAMPA

L’Amministrazione Comunale esprime forte preoccupazione per il clima di aggressività che si è evidenziato con i diversi attentati nei confronti della Giunta.

Pur restando in attesa di precisi riscontri da parte degli inquirenti in relazione all’incendio dell’auto dell’assessore Michele Fabrizio, non si può non notare l’esistenza di una pressione criminale tesa a condizionare il lavoro dell’Amministrazione.

L’intera maggioranza consiliare ribadisce la totale solidarietà e vicinanza al Sindaco ed agli Amministratori coinvolti.

Nessuna azione criminale potrà far deviare o mitigare l’operato della Giunta e della maggioranza che è esclusivamente finalizzata al recupero della legalità nei rapporti politici ed economici fra i cittadini e le Istituzioni.

La strada della costituzione di parte civile nei processi di mafia, il pieno sostegno al lavoro della Magistratura, sono atti definitivi e condivisi dall’intero Consiglio Comunale e verranno portati avanti con rigore e determinazione.

Con altrettanta forza e determinazione proseguirà  l'impegno per migliorare l’immagine e la vivibilità della Città.

                                                                                                                           

mercoledì 11 gennaio 2012

Lettera ai Ministri Riccardi e Cancellieri

Egregio Sig. Ministro​   Le scrivo nella qualità di Sindaco del Comune di Rosarno per segnalarle la difficile situazione della nostra comunità durante la stagione della raccolta degli agrumi (novembre – marzo). Come ogni anno, da circa vent’anni, l’opportunità di un lavoro, anche se precario e di breve periodo, attira nelle campagne intorno a Rosarno, molte centinaia di lavoratori di origine africana. Per un periodo di 4 – 5 mesi ci troviamo ad affrontare un notevole afflusso di persone (1000 come stagione 2011 – 2012), prive di alloggio e mezzi adeguati che si aggiungono alla comunità di migranti stanziali provenienti dall’Est Europa presenti sul territorio, in un paese di 16.000 abitanti afflitto da una fortissima crisi economica quasi esclusivamente agricola e caratterizzato da una forte presenza della criminalità organizzata. Dall’anno scorso l’Amministrazione Comunale ha attivato un campo accoglienza che fornisce alloggio gratuito a circa 120 migranti attraverso l’utilizzo di container forniti dalla Protezione Civile del tutto insufficienti rispetto ai presenti. Il resto delle persone si colloca in strutture precarie e spesso insicure, alloggi di fortuna privi di acqua corrente e luce elettrica. Come ricorderà due anni fa a Rosarno accadde la cosiddetta “rivolta” dei migranti conosciuta, con nostro molto disonore, in tutto il mondo. Allora si è detto “mai più un’altra Rosarno!” Oggi, a riflettori spenti, sembra che molti abbiano dimenticato quella brutta pagina di storia come se i migranti non dovessero più tornare e fossero spariti nel nulla, sui pullman  inghiottiti dalla notte. Per noi è molto importante uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni perché il comune non venga lasciato solo con le associazioni di volontariato,nel dare risposta ai migranti. Le chiediamo un suo autorevole intervento a sostegno della comunità locale per questa specifica situazione, anche attraverso risorse straordinarie da attivare con urgenza per prevenire disagi e conflitti. Vi è anche la necessità di disporre in tempi brevi di strutture per poter ampliare la capacità di accoglienza del campo dei container. In questi mesi vi è stata la costante disponibilità di S.E. il Prefetto di Reggio Calabria che sta seguendo e coordinando gli sforzi del nostro comune nell'affrontare questa emergenza.   
                                                                                                       
                                                                                                Con ossequio
            
                                                                                             Elisabetta Tripodi

mercoledì 4 gennaio 2012

Isola Ecologica


ROSARNO – La collocazione ed il progetto dell’Isola Ecologica prevista per il comune di Rosarno tornano a tenere banco in città. La polemica, nei giorni scorsi, è stata alimentata dal consigliere di minoranza Giacomo Saccomanno (Grande Sud), secondo il quale il progetto presenterebbe  «evidenti lacunosità che devono necessariamente essere vagliate prima di intraprendere un’opera che potrebbe ravvisarsi del tutto illegittima e senza la presenza dei requisiti minimi richiesti dalla legge».
Il consigliere di “Grande Sud” ha inoltre sottolineato che l’area di destinazione «non è compatibile con l’opera», in quanto «la stessa deve rispondere a principi urbanistici, ambientali, di igiene e salute pubblica. Inoltre l’area deve essere recintata, impermeabilizzata, accessibile al pubblico se presidiata e in orari stabiliti».
Il centro di raccolta, si legge nella nota di Saccomanno, deve essere inoltre localizzato in un’area «servita dalla rete viaria di scorrimento urbano, per facilitare l’accesso degli utenti. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata, deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro. Non si devono creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna e la flora, o inconvenienti da rumori e odori né danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse».
Proprio in virtù di ciò, il membro di “Grande Sud”, aveva mosso delle critiche pesanti al progetto, dichiarando che «non risulta che vi sia stata tale valutazione, ne emerge che la realizzazione sia stata preceduta da una verifica, anche generale, della esistenza delle condizioni richieste dalla legge». Chiamando in causa il primo cittadino Elisabetta Tripodi,  Saccomanno ha chiesto, quindi, un riesame del sito al fine di evitare, «come spesso nel passato è accaduto, l’inizio dell’opera e la sua sospensione per la inadeguatezza del sito».
La risposta alle osservazioni di Saccomanno è arrivata da Giovanni Mastruzzo, coordinatore dell’ufficio comunale “ambiente e protezione civile”, con una  relazione nella quale si lascia intendere che, al consigliere Saccomanno, l’ufficio comunale avesse già fornito il progetto integrale dell’opera.
Il tecnico comunale, citando le fonti legislative, ha  spiegato che la “Valutazione di impatto ambientale” è un problema inesistente, in quanto «si puntualizza che il riferimento invocato da Saccomanno non riguarda la realizzazione di una Isola Ecologica». E’ stata infatti spiegata la differenza: «un’area ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti, è una struttura con funzioni di raccolta, pesatura e raggruppamento dei vari tipi di rifiuti conferiti dai cittadini. Non può  essere considerata un’area in cui vengano svolte attività di “deposito preliminare”, smaltimento o recupero».
Il dirigente comunale difende anche la scelta del sito dell’opera: «uno spazio di proprietà comunale in posizione semi-periferica, facilmente raggiungibile dalle diverse zone urbane e dagli assi viari di connessione territoriale. La scelta è stata effettuata dopo un’attenta analisi dei progettisti e in relazione alle prescrizioni di legge sia per quanto riguarda la presenza di adeguata rete viaria a garanzia della fruibilità da parte dei cittadini sia per quanto riguarda le caratteristiche funzionali dell’opera».
Ricordando che le acque reflue prodotte «saranno raccolte da apposito impianto fognario composto da due parti», e che l’opera è stata premiata dal punteggio più alto dalla Regione, Mastruzzo ha fatto chiaramente capire che la proposta di un sito alternativo indicato dalle opposizioni non è percorribile. «L’ubicazione dell’opera nel sito da lei suggerito – rivolgendosi a Saccomanno –  è stata vagliata e scartata intanto per l’assoluta mancanza di opere di urbanizzazione con particolare riguardo alla rete viaria nonché per l’inadeguatezza del sito anche dal punto di vista geomorfologico. D’altro canto nella stessa area, negli anni 80 sono stati interrotti e definitivamente sospesi i lavori di realizzazione di campi attrezzati proprio in ragione della superficialità della falda acquifera». 
Francesco Comandè

martedì 3 gennaio 2012

Grave intimidazione


La notte scorsa il terreno di proprietà della famiglia  dell’Assessore ai LL.PP  Teodoro De Maria collocato al quinto stradone  della frazione Bosco è stato  danneggiato con il taglio di numerose piante di kiwi.
La Giunta Comunale esprime solidarietà e vicinanza al collega e condanna fermamente una tipologia di attività criminale e mafiosa  che non va né sottovalutata né fatta passare sotto silenzio.
L’assessore De Maria ha sempre svolta con determinazione e competenza il suo ruolo in assoluta sintonia con la Giunta Municipale  e con tutta la maggioranza. Coloro che si sono adoperati in maniera  ‘ndranghetista contro di lui sappiano che troveranno una risposta unitaria e corale da parte della nostra Amministrazione.
Le  iniziative intraprese dalla Giunta e dall’Assessore De Maria per migliorare le condizioni della frazione Bosco e più in generale tutta la città, comprendono diverse opere nel settore della viabilità, delle scuole, delle opere civili;  dimostrano nel complesso una  sua capacità personale e in maniera generale di tutta la Giunta di sapere intervenire e risolvere  con equilibrio e determinazione i numerosi problemi. 
Come è notorio il nostro obbiettivo è quello di garantire a tutti i cittadini condizioni di potere operare in un contesto di legalità, tranquillità e rispetto.
 Coloro che pensano invece di potere modificare il nostro cammino con attentati o ritorsione avranno una ferma risposta. I fatti sono stati denunciati alla  giustizia dalla famiglia De Maria e, siamo certi, porterà alla individuazione dei colpevoli.
Ai cittadini confermiamo il nostro pieno impegno a favore di una crescita serena della vita sociale ed economica di Rosarno.
Il Sindaco e la Giunta Comunale