venerdì 30 marzo 2012

Solidarieta' al Sindaco Lanzetta

 Esprimo a nome mio personale e di tutta l'Amministrazione che rappresento, fraterna vicinanza a Maria Lanzetta, Sindaco di Monasterace, colpita ancora una volta da atti violenti ed intimidatori. Il susseguirsi di attentati a danno di chi amministra la cosa pubblica ci induce ad esprimere il rituale sdegno, ma al contempo a richiedere uno sforzo maggiore di tutte le istituzioni, partiti e societa' civile perché si ponga fine alla becera attività di chi, cerca di piegare con la sopraffazione e la paura, amministratori onesti e capaci
 Elisabetta Tripodi  
Sindaco di Rosarno

mercoledì 21 marzo 2012

Premio Nazionale "AGENDA ROSSA"


Scritto da Valentina Di Cesare 
Mercoledì 21 Marzo 2012 
C’è un’Italia diversa da quella che ogni giorno riempie le prime pagine dei giornali e parte di quell’Italia   oggi era al Super Cinema di Chieti, alla Cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Agenda Rossa. Neanche una poltrona libera, nessun posto riservato alla retorica, stavolta; del resto sulla legalità troppe volte si è  adagiata e si adagia  la polvere del chiacchiericcio di circostanza, alternato alla coltre pesante degli sfarzosi convegni in pompa magna.
Niente di tutto ciò oggi, ma  solo grandi esempi di impegno concreto nella lotta alla criminalità organizzata.  E’ iniziata con i saluti e la testimonianza di Salvatore Borsellino (nella foto) la giornata conclusiva del Premio Agenda Rossa, evento organizzato dall’Associazione Chieti Resiste e dalla Consulta Provinciale degli Studenti della Provincia di Chieti.
Il fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992  sulla cui vicenda grava il peso di una verità ancora nascosta, ha raccontato di aver trascorso molti anni senza speranza, nè voglia di  lottare per contrastare il cancro della mafia. Dopo la morte del fratello, e l’occultamento di molte prove sull’attentato, Salvatore non aveva fiducia nel futuro, lasciandosi peraltro trasportare da un doloroso senso di colpa per aver  lasciato la sua Sicilia in gioventù e aver preferito scappare altrove invece di combattere. Ma i giovani, le generazioni future in cui Paolo riponeva le speranze hanno fatto sì che Salvatore tornasse a portarne il testimone anche stamattina. Il ricordo vivo del 19 luglio 1992 non ha tralasciato la memoria dei 5 ragazzi della scorta, vite senza più una vita, nè allora nè ora. “Non si possono proteggere i magistrati con una pistola” ha detto Salvatore Borsellino definendo l’Italia un paese infetto dal peccato originale, che nella “disgraziata Seconda Repubblica fondata sul sangue” ha materializzato l’accordo Stato- mafia senza battere ciglio. E’ rimasto sul palco insieme ai premiati, man mano chiamati a ricevere il riconoscimento.
Primo in ordine il giovane Giuseppe Martera, quattordicenne di Taranto vittima di pesanti episodi di bullismo, Premio Giovane Agenda Rossa. Le sue ”colpe” quelle di essere afflitto da malformazione congenita e quella ancora più infame di voler diventare magistrato, in un’area in cui la maggiore aspirazione per molti ragazzi, è di diventare un boss. Giuseppe è composto nel raccontare alcuni episodi che lo hanno reso vittima e  protagonista, nella sua delusione non c’è acredine ma una grande maturità specie quando afferma che “il grido dei cattivi è molto dannoso, ma mai quanto il silenzio dei buoni”.
Nel terreno fertile dell’imprenditoria la mafia sa di trovare spesso “luoghi ameni” per rimpinguare le tasche e controllare il territorio. Così Valeria Grasso imprenditrice palermitana, si è ribellata ad alcuni esponenti dei clan Lo Piccolo e Madonia che le chiedevano il pizzo e il Premio Agenda Rossa le ha consegnato il riconoscimento all’imprenditoria.  Anche quando stremata e impaurita Valeria decide di vendere la sua palestra i clan non si arrendono, ormai era deciso: avrebbe avuto sempre un prezzo da pagare.  Il coraggio di denunciare insieme alla voglia di non piegarsi a certe regole rendono Valeria ai nostri occhi una donna speciale , ma lei ci tiene a precisare “Non mi sento un eroe, ho fatto solo il mio dovere”.  Valeria e la sua famiglia vivono ogni giorno in costante rischio sotto molti punti di vista, ma l’imprenditrice assicura di non essersi mai pentita, e al contrario afferma che sarebbe stata peggio se solo si fosse piegata  ai meccanismi mafiosi.
Il Premio all’informazione è andato alla giornalista campana Maddalena Natale, un sorriso e una gioia di vivere che hanno il potere di spezzare in un attimo l’umana paura. Marilena scrive per la Gazzetta di Caserta,è  madre di due figli e dal 2011 è vittima di minacce e intimidazioni, con la “colpa” di svolgere il proprio lavoro senza filtri, impugnando una penna che non cede ai  favori dei clan. Marilena ha rifiutato la scorta, nonostante i rischi che ogni giorno corre insieme alla sua famiglia, crede che l’impiego delle forze dell’ordine nella sua terra debba essere usato per scopi più urgenti. “Lo stato siamo noi, le persone per bene” ha detto alla consegna del premio, dimostrando che il coraggio è un’arma che il vero  giornalista non può perdere in nessuna battaglia.   “Non ci possono uccidere tutti” ha concluso, e il suo sorriso non ha lasciato spazio ad altre parole.
Per la sezione  musica il Premio Agenda Rossa ha pensato agli Afterhours la band milanese che all’attualità, alla politica e alla mancanza di punti di riferimento per la società, ha dato spesso risalto nei propri testi. Un messaggio quello degli Afterhours sottile e pungente verso una società in cui anche la critica è moda,  e per questo si svuota del suo vero valore non avendo spesso corresponsione nei fatti. “Non bisognerebbe diventare degli eroi per ottenere un po’ di dignità” ha detto Manuel Agnelli nel ricevere il premio, facendo il verso a se stesso nella bellissima “Riprendere Berlino” quando si chiede “Non sarebbe eroico, non essere degli eroi?”.
A Elisabetta Tripodi, Sindaco di Rosarno è andato il Premio Agenda Rossa alla politica. Il primo cittadino della città calabrese balzata sulle cronache nazionali nel 2008, dopo le manifestazioni di protesta degli immigrati sfruttati dai loro “caporali” e costretti a lavorare in condizioni disumane,  vive da mesi sotto scorta con la colpa di aver denunciato ai carabinieri le intimidazioni ricevute da parte di Rocco Pesce, boss della ‘ndrangheta detenuto dall’81. Ma Elisabetta afferma “Non potevo rimanere alla finestra a guardare la mia città distrutta da tanto dolore”.
All’Associazione Resistenza di Scampia rappresentata da Ciro Corona, è andato il  riconoscimento del Premio Agenda Rossa  per le Associazioni che operano in aree difficili, dove la mafia ha pervaso capillarmente ogni angolo ma dove il coraggio e la verità sono la risposta per un vero cambiamento. Uno sportello anticamorra innanzitutto  che l’Associazione ha aperto per dare spazio a denunce di atti intimidatori, minacce, violenze. La paura è forse l’ostacolo maggiore insieme alla mancanza di prospettiva e spesso i giovani di Scampia non hanno la forza di affrontarle, optando così  per la strada più facile.  L’Associazione Resistenza lavora ogni giorno con loro, per liberare i più piccoli dal giogo forzato a cui sono condannati, accompagnandoli a scuola e mostrando loro un mondo diverso, che esiste e resiste. L’aiuto è rivolto anche ai giovani appartenenti alle famiglie mafiose che con le attività dell’associazione hanno avuto modo di cambiare la propria prospettiva, il proprio sguardo sulla vita.  “Dobbiamo  cambiare l’immaginario comune su Scampia e sulla Campania, perchè in questa terra si coltiva anche il coraggio” ha detto Ciro Corona quando visibilmente emozionato, ha ricevuto il premio.
Il riconoscimento Agenda Rossa d’Oro è andato ex aequo a Giovanni Conso e Pippo Giordano, Magistrato del DDA di Napoli il primo e Ispettore della DIA di Palermo ora in pensione il secondo. Le testimonianze dei due premiati hanno conquistato  la sala del Super Cinema, nel descrivere le azioni che la magistratura e le Direzioni Investigative compiono ogni giorno per combattere la criminalità organizzata.
Nel rischio di non sembrare retorica mi sono dilungata un po’ troppo.
E’ che le parole tradiscono quando si è  spettatori di un evento come quello di stamattina: l’emozione, il desiderio di  sapere, la stima, la consapevolezza  hanno angoli  speciali dove  forse  è meglio non scavare oltre, non sull’onda della commozione. E’ nell’ incontrare queste persone esemplari che da oggi sono ancora più convinta che un  cambiamento c’è, è palpabile, è vivo, ed è un dovere che tutti prima o poi iniziamo a sentirci addosso. E chi osa negarlo commette un doppio errore, nuocendo a chi ha scelto il coraggio  in  passato, e a chi lo ha scelto  nel presente.
Da oggi alla voce “coraggio”  sul vocabolario della mia vita, avrò molto da aggiungere.

venerdì 16 marzo 2012

Piana ambiente riprende la raccolta dei rifiuti


Piana Ambiente
16/03/2012 Francesco Russo, Calabria Ora

GIOIA TAURO – E dopo settimane di estenuante attesa, finalmente qualcosa si mosse. Grazie ai primi pagamenti giunti dai comuni, e in particolare da un grosso comune come Rosarno, da questa mattina rientrerà il blocco nella raccolta dei rifiuti da parte dei lavoratori di Piana Ambiente. La schiarita è arrivata nel pomeriggio di ieri, quando lavoratori e sindacati hanno acconsentito al rientro sulla base del nuovo impegno societario di pagare, dalla prossima settimana, almeno una delle tre mensilità di stipendio arretrate (dicemebre, gennaio e febbraio). Dunque un primo risultato, che consentirà quanto meno di far riprendere la raccolta e quindi di iniziare a liberare le strade della Piana dalle tonnellate di rifiuti accumulate in queste settimane di stop. Anche se è decisamente ancora troppo presto per gridare alla svolta. Da parte dei sindacati, infatti, si è registrata sostanzialmente l’ennesima “apertura di credito” nei confronti di società e Comuni. Ma la partita è tutt’altro che chiusa. Lo stato di agitazione permane, in attesa di sapere se nei prossimi giorni verranno sbloccate anche le altre due mensilità arretrate. In questo senso, dopo l’assistenza legale fornita dalla Provincia, un’altra ipotesi è stata approntata per permettere il pagamento degli stipendi direttamente dai Comuni, procedura straordinaria che si era resa necessaria per via di un pignoramento in corso da parte di privati. In questo senso, sarebbe già stata approntata, grazie al lavoro degli uffici legali di Piana Ambiente e del sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, una nuova bozza di delibera che dovrebbe poter consentire il pagamento. Una bozza che già da domani farà quindi il giro dei Comuni perchè venga adottata al più presto attraverso le deliberazioni di giunta. In questo senso, il tempo della “melina” sembra essere scaduto, visto che in questi giorni i ritardi da parte dei Comuni sono stati vissuti dai lavoratori come il segno di una scarsa volontà di risolvere la situazione. Dunque priorità stipendi. Mentre subito dopo ci sarà da mettere mano all’altra grande questione ancora in sospeso, ovvero la liquidazione della società per dar vita ad un nuovo consorzio pubblico. Quale sarà, anche in questo caso, la volontà dei Comuni? La speranza dei lavoratori, ma anche dei cittadini che in queste settimane hanno subito i disagi dovuti al caos rifiuti, è che l’iter si possa concludere, in un modo o nell’altro, al più presto possibile.

giovedì 15 marzo 2012

Intervista dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)

la parola ai sindaci
Foto del Sindaco della settimana
Elisabetta Tripodi
Sindaco di Rosarno
“La base per una città che funzioni è ascoltare, confrontarsi e puntare sui giovani”.
di Federica Demaria
“Ho deciso di impegnarmi in politica perché ho sentito il dovere civile di fare qualcosa, di dare il mio contributo alla società” racconta Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno che sottolinea: “Sono stata spinta soprattutto da eventi specifici che hanno abbassato il livello e la qualità della città e compromesso la sua immagine lasciando un senso di abbandono e rassegnazione. Mi riferisco allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale”.
Laurea in giurisprudenza a Pavia, dove ha vissuto per diverso tempo, una carriera da funzionario, docenze e soprattutto una buona conoscenza della macchina amministrativa, Tripodi è la seconda donna sindaco a Rosarno – la prima durò appena sei mesi – una mosca bianca che ha smosso le acque e fatto da apripista ad altre colleghe; a nuovi ruoli di responsabilità.
“Il fatto che mi sia candidata ha permesso che si formasse un maggiore interesse attivo da parte delle donne della città; e, infatti, il consiglio comunale è composta da ben cinque donne su 21”. La prima volta a Rosarno, e ci sarebbero state anche in Giunta se non fosse sopraggiunta l’indisponibilità da parte di alcune a ricoprire un ruolo impegnativo in termini di orari oltre che di obblighi.
“Per questo – spiega il sindaco – nonostante non sia favorevole alle quote rosa che a mio giudizio fanno delle donne una ‘specie protetta’, ritengo che si debba intervenire in qualche modo perché in politica il gap di presenza femminile è ancora troppo elevato. Personalmente, nello svolgimento del mio lavoro cerco di impostare la mia amministrazione all’‘ascolto’, per rispondere alle esigenze di tutti e dando una mano concreta alla quotidianità delle donne madri che lavorano, ad esempio investendo parte delle scarse risorse dell’amministrazione in assistenza scolastica di pre e post scuola e trasporto, come servizio ma anche come possibilità di lavoro. Ascoltare, dialogare, confrontarsi sulle diverse esigenze è conditio sine qua non per lavorare bene e mettere le basi per una città che funzioni”.
Questo è tanto più vero in una realtà del sud come Rosarno dove le condizioni sociali ed economiche sono implicitamente ed esplicitamente condizionate dalla criminalità organizzata.
“Non è un lavoro semplice il nostro. Qui la ’ndrangeta – dice la Tripodi – incide e tutti noi dobbiamo stare attenti ad amministrare per evitare il ripetersi di infiltrazioni mafiose, ad esempio nell’assegnazione degli appalti per le opere pubbliche – un problema che peraltro credo sia ormai di livello nazionale – che poi sono “bloccate” con conseguenti ritardi non solo nella realizzazione delle stesse ma anche nell’economia generale del territorio, innescando un circolo vizioso che porta ad uno stallo da quale non si esce, ragione per la quale molti giovani e non solo sono costretti ad andare via”.
E proprio sulle nuove generazioni punta Tripodi, “per educare al rispetto delle leggi, base dalla quale nasce una società civile”, specifica il sindaco, descrivendo una serie di progetti nelle scuole atti a diffondere la  conoscenza dei fenomeni criminali, “perché solo attraverso la conoscenza dei fatti i ragazzi possono capire il l’importanza della  giustizia e la repulsione verso ogni forma di criminalità”. Dall’altro lato, questo senso civico la porta, in quanto donna, anche ad impegnarsi sulla parità di genere in diversi ambiti, partendo in primis dalla costituzione di una Consulta delle donne in Consiglio comunale alla quale saranno chiamate a partecipare diverse categorie professionali per uno stimolo a condividere problematiche, proporre iniziative a favore del comune e via dicendo. “Questo – conclude – ci serve non solo per dare spazio alle istanze di segno femminile ma più in generale, per registrare e per migliorare il lavoro collettivo e produrre investimenti fattivi sul territorio”.http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=808596&idDett=35223

Intervista Rai due








martedì 13 marzo 2012

Lettera del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia)

Egr. Sig. Sindaco, il dibattito apertosi in occasione dell’ultima seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Rosarno, con ordine del giorno, l’ordine pubblico e la sicurezza in città, non lascia indifferenti il sottoscritto e l’Organizzazione Sindacale di Polizia (Siap) che oggi rappresenta, bensì suggerisce una profonda riflessione sulla “questione Rosarno”. I numerosi fatti di criminalità che continuano ad affliggere questa città; la carenza di opere infrastrutturali in grado di valorizzare il territorio ed includerlo nel circuito turistico, dal quale ormai prepotentemente ne è stata estromessa l’intera Piana di Gioia Tauro; la pressione mafiosa sulle attività commerciali ed imprenditoriali della zona e sull’intera società civile; alcune scelte del Governo, come ad esempio quella di trasferire il Reparto Prevenzione Crimine della Polizia da Rosarno ad altra sede, dimostrano l’inesorabile abbandono di questa terra da parte delle istituzioni centrali e mortificano i sacrifici di quanti, cittadini, amministratori locali e forze dell’ordine, ogni giorno contrastano con tutte le proprie forze il decadimento sociale, ambientale e culturale che incombe, come ombra minacciosa ed inquietante, sui nostri territori. Scelte di governo dettate dall’emergenza e l’assoluta impreparazione dinanzi a fatti straordinari, come la recente rivolta degli immigrati, sono la dimostrazione dell’assenza di concrete politiche sociali a livello nazionale in grado di creare sviluppo e prospettiva in questa terra e della mancanza di un fronte compatto in grado di contrastare l’oppressione della ‘Ndrangheta nel tempo. La politica dell’emergenza, come ad esempio militarizzare un’intera città a seguito di fatti straordinari, non vuol dire tutelare i cittadini di Rosarno, ma significa non aver programmato e progettualizzato una seria politica dello sviluppo e non aver affermato con fermezza sul territorio la presenza delle istituzioni e dello Stato. Ritengo che privare Rosarno di un presidio di Polizia come il Reparto Prevenzione Crimine, punto di riferimento per molti cittadini e spesso ultimo baluardo tra la convivenza civile ed il caos totale, rappresenti il fallimento della politica nazionale di sviluppo del Sud e la frustrazione di quella parte della società civile che, attraverso sforzi ed iniziative finalizzate allo sviluppo ed alla salvaguardia del territorio, vede vanificato il proprio impegno. Noi apprezziamo l’attività ed il coraggio della Giunta Comunale che Lei guida, appoggiamo la battaglia quotidiana alla cultura mafiosa portata avanti dalla Sua amministrazione, e non possiamo che ribadire il nostro impegno al fianco di cittadini onesti di Rosarno, sul campo ed in tutte quelle sedi amministrative dove potremmo far sentire le nostra voce, che è voce anche di chi invoca di non essere abbandonato. Nonostante la presenza del Commissariato di Gioia Tauro che estende la propria competenza anche sul Suo comune, ciò non è sufficiente a garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ordine pubblico in un’area così tristemente contrassegnata dal fenomeno mafioso. Il Comm.to di Gioia Tauro  chiamato a gestire la prevenzione e la sicurezza nel territorio rosarnese, a volte a causa dell’enorme carico di lavoro dovuto all’aerea di competenza, si trova costretto a fare scelte ove i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ossia manca un adeguato controllo del territorio, con la conseguenza che cittadine come Rosarno e San Ferdinando restano a volte prive della dovuta vigilanza.. Il lavoro, il coraggio, il sacrificio, la volontà di cittadini e dei rappresentanti delle forze dell’ordine da soli non sono sufficienti. Occorre che a Rosarno  anche il governo centrale investa, nel sociale, nelle economia e nella sicurezza, affinché questa terra fissi con fermezza la propria presenza. Magari istituendo, perché no, un ulteriore Commissariato di Polizia che diventi un punto di riferimento per tutta la cittadinanza. L’invito, dunque, da Lei rivolto ai Consiglieri Comunali di “fare squadra per difendere la città dagli attacchi criminali”, trova nelle donne e negli uomini della Polizia ed in specie della nostra organizzazione sindacale - Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) dei nuovi destinatari ed alleati.

sabato 3 marzo 2012


I Deputati della Commissione agricoltura a Rosarno

(AGI) - Reggio Calabria, 3 mar. - Una delegazione della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, composta dai parlamentari Nicodemo Oliverio del Pd e da Giovanni Dima del Pdl, partecipera', martedi' prossimo, all'incontro sulla situazione agrumicola della piana di Rosarno. I deputati, sollecitati dal sindaco della citta' calabrese Elisabetta Tripodi e dal presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, prenderanno parte all'assemblea in programma martedi' 6 marzo per fare il punto con gli agricoltori sulle conseguenze derivanti dalla decisione di Coca-Cola Corporation di disdire i contratti di fornitura delle arance con i produttori calabresi dopo l'inchiesta pubblicata dal quotidiano "The Ecologist". Ad annunciare la missione dei parlamentari e' il presidente della commissione Agricoltura Paolo Russo: "Oliverio e Dima, relatori dell'indagine conoscitiva sugli illeciti in agricoltura attivata dalla XIII commissione proprio dopo la rivolta di Rosarno del 2010, ascolteranno le istanze dei protagonisti della filiera agrumicola verificando la possibilita' di interventi normativi per affrontare con soluzioni strutturali i problemi di un settore afflitto da crisi e distorsioni che affondano le radici anche negli iniqui prezzi corrisposti dalle industrie ai produttori agricoli. La commissione - sottolinea Paolo Russo - si impegna a recepire le sollecitazioni che emergeranno dalla manifestazione e si attivera', nel rispetto dei propri compiti istituzionali, per favorire un rapporto piu' equilibrato all'interno della filiera e per tutelare i prodotti del made in Italy. Non e' un caso che si guardi con attenzione anche alla proposta di legge che prevede l'aumento delle percentuali di frutta nelle bevande a base di agrumi rispetto a quelle attualmente consentite dalla legge". (AGI)