martedì 18 settembre 2012

Premio Internazionale "Joe Petrosino"




Si terrà Sabato 22 Settembre 2012 la XII edizione del “Premio Internazionale Joe Petrosino”.

La manifestazione si svolgerà a Padula (SA), città natale dell’eroico poliziotto italo-americano presso l’aula consiliare. Figura emblematica della lotta alla criminalità, Petrosino nacque a Padula (SA) nel 1860, emigrato a New York entrò a far parte delle forze di polizia dove si distinse per il suo impegno e la sua determinazione. Fu ucciso dalla mafia, a Palermo, nel 1909.


Ogni anno questa associazione organizza il “ Premio internazionale Joe Petrosino”, un’ onorificenza per tutti coloro che si sono distinti, con il loro operato, nell’ impegno per salvaguardare e custodire la legalità. In questa edizione saranno premiati: la Dott.ssa Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace ( RC); la Dott.ssa Carolina Girasole, sindaco di Isola di Capo Rizzuto (KR); la Dott.ssa Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno (RC); il Dott. Francesco Paolo Ferrara, Presidente di Sez. della Cortre d'Appello di Salerno; la Squadra mobile operativa questura di Caserta e la Squadra mobile operativa questura di Napoli. L’incontro si aprirà con i saluti del sindaco di Padula, Paolo Imparato , del presidente dell’ “Associazione Joe Petrosino”, Giovanni Cancellaro. L'ncontrò sarà moderato dal giornalista Geppino D’Amico.

COMUNICATO STAMPA SINDACO SAN FERDINANDO


mercoledì 12 settembre 2012

Accoglienza e riscatto


12 settembre 2012


ROSARNO – Nelle ultime settimane si è molto parlato della presunta “tassa agli immigrati” che l’amministrazione comunale di Rosarno avrebbe imposto ai ragazzi africani, in assenza di fondi per la gestione estiva del campo container di C.da “Testa dell’Acqua”, ed il cui termine, a quanto spiegato dal primo cittadino medmeo e dal coordinatore della struttura d’accoglienza, Michelangelo Rosarno, durante la conferenza stampa indetta nel tardo pomeriggio di ieri presso palazzo “S. Giovanni”, «nei fatti contraddice completamente quella che è la prospettiva dell’approccio che si è voluto avviare in questi ultimi 2 anni dal comune, che in silenzio ha lavorato per l’accoglienza senza mai gravare sulle tasche della cittadinanza».
La prima cosa da spiegare è «la tipicità dell’immigrazione rosarnese, che nulla a che fare con quella dei cosiddetti “comuni dell’accoglienza” locridei i quali, oltre al fatto di accogliere un esiguo numero di rifugiati rispetto alle migliaia di ragazzi che scelgono di venire a Rosarno, percepiscono parecchie risorse economiche per ognuno dei rifugiati inseriti nella rete dei loro progetti d’accoglienza».
Elisabetta Tripodi ha voluto inoltre puntualizzare su quanto sia «facile parlare a distanza senza aver mai appurato di presenza cosa significhi dare accoglienza, in 3 giorni, a più di 300 persone che hanno presentato domanda, il tutto senza ricevere l’aiuto concreto di nessun comune del circondario pianigiano, tra tutti quelli che usufruiscono delle braccia dei migranti, eccezion fatta per San Ferdinando».
Il sindaco Tripodi ha poi tracciato un bilancio dei primi 2 anni d’esperienza del campo migranti di Testa dell’Acqua: «la struttura che è diventata il simbolo dell’accoglienza e del riscatto dell’intera città» ha subito chiosato. Attorniata dai membri della sua giunta, in presenza di Michelangelo Rosarno, coordinatore dell’associazione “Il mio amico Jonathan”, che gestisce i campi di Rosarno e San Ferdinando, ha spiegato che «la scelta di tenere aperto il campo d’estate è stata concordata con la Prefettura e le altre istituzioni che fanno parte del tavolo permanente sull’emergenza Rosarno». Visto che «tutti gli sforzi compiuti per eliminare gli ultimi ghetti presenti in città (ex Pomona e vico Storto) non potevano essere vanificati a causa della chiusura di queste strutture, che avrebbero costretto i migranti a tornare in quelle baracche prive dei servizi igienici basilari».
In questo contesto va ricordato a tutti che «da aprile 2012 in poi, i gestori del campo non hanno percepito un solo centesimo, e da questo scaturisce la proposta provocatoria del “contributo”, proposta, tra l’altro, proprio dai ragazzi che vivono nella struttura per scongiurare il ritorno alla “solita” vita da invisivili».
A cogliere la provocazione ci ha subito pensato, la provincia di Reggio Calabria, che nell’ultima riunione in Prefettura ha fatto sapere che, oltre al saldo di 20mila euro della passata stagione, stanzierà altri 10 mila euro (la stessa somma sarà predisposta per San Ferdinando) che garantiranno l’apertura del campo almeno fino al 31 dicembre prossimo». Il tutto in attesa «dell’allestimento da parte del Viminale del nuovo centro presso l’ex Beton Medma che vedrà la luce già da fine anno».
Sulla stessa linea d’onda Michelangelo Rosarno, dell’associazione “Il mio amico Jonathan”, che da 2 anni gestisce strutture di “Testa dell’Acqua” e della “Zona Industriale”: «semplificare un problema di tale portata come è stato fatto in queste ultime settimane, significa parlare senza conoscere bene la nostra realtà». D’altronde i numeri parlano chiaro, «durante questo anno solamente dalla tendopoli di San Ferdinando, che può ospitare fino a 300 persone per volta, a rotazione sono passati oltre 1100 persone che hanno avuto la possibilità di vivere in situazioni dignitose senza bisogno di andare a vivere in rifuggi di circostanza come negli anni passati».
Oltre a ricordare che le uniche realtà associative ad aver dato una mano concreta durante l’anno sono state la “Comunità di San’Egidio” di Roma, “Mamma Africa” e, sporadicamente, la Caritas della parrocchia della “ss Maria Addolorata” di Rosarno, «tutti gli altri si sono limitati a fare proclami a mezzo stampa o sterili passerelle», una parola in più va spesa a favore della cittadinanza rosarnese, che si è rivelata essere molto attiva, in forma anonima in entrambe le strutture, «i cittadini – ha spiegato il dott. Rosarno – hanno lasciato cibo, vestiti e beni di prima necessità, mentre i farmacisti presenti in città hanno sempre fornito, in maniera del tutto gratuita, i farmaci utilizzati dal dott. D’Agostino , il quale da anni garantisce assistenza sanitaria gratuita ai ragazzi africani, senza che questi siano suoi assistiti».
Presso la maxi tendopoli è stato inoltre allestito un servizio di assistenza legale con il solo scopo di aiutare gli stessi immigrati che «da circa 10 anni vivevano nascosti nelle campagne del circondario ad ottenere circa 300 rinnovi di permesso di soggiorno. Sono pochi gli africani rimasti senza permesso di soggiorno e risultano essere quelli arrivati in Italia nel 2011, per i quali non è possibile fare la richiesta di rinnovo perché ci sarà a breve la sanatoria».
Ma la vera e propria svolta risulta essere il fatto che «i ragazzi africani, supportati dai gestori del campo, stanno per costituire un’associazione che si chiamerà “Freedom”, nome simbolico per attestare che a Rosarno è in atto un cambiamento, che questa città non è più quella descritta durante i fatti del 2010». Quest’associazione avrà lo scopo di «favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti all’interno della Piana di Rosarno, di avviare corsi di formazione per la professionalizzazione della manodopera presente sul territorio e far si che coloro che ormai sono stanziali sul territorio possano avere opportunità lavorative anche diverse dalla raccolta degli agrumi».
«Noi li stiamo solo supportando dal punto di vista amministrativo – ha fatto sapere in chiusura il coordinatore – le idee sono loro e tra l’altro, dopo aver appreso che vi sono dei terreni confiscati alla mafia, questi ragazzi avrebbero anche intenzione di fare richiesta al comune di Rosarno per l’assegnazione di alcuni di questi terreni sia per essere utilizzati come campi scuola sia per poter essere coltivati».
Una vera e propria svolta potrebbe quindi investire la cittadina medmea, che da due anni a questa parte ha avviato un vero e proprio percorso di riscatto socio-culturale nei confronti dei migranti presenti sul territorio. In chiusura, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare il volontario Benito Murrone, scomparso in un tragico incidente stradale lo scorso giugno, sempre in prima linea all’interno delle strutture d’accoglienza rosarnesi.


Francesco Comandè



lunedì 10 settembre 2012

Manifesto disgustoso


La risposta del sindaco Elisabetta Tripodi alle accuse mossele tramite un manifesto a firma “Lista Scopelliti Presidente”, nel quale venivano elencati, in 8 punti, i motivi per cui la donna avrebbe «truffato la cittadinanza con promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute», non si è fatta attendere ed oltre ad una conferenza stampa (alla quale erano presenti tutti i consiglieri comunali di maggioranza ad eccezione degli uddiccini che si trovano al Convegno Nazionale di Chianciano), tenutasi nella mattinata di oggi presso il Palazzo comunale, l’amministratrice ha pensato bene di sporgere «querela per diffamazione presso la tenenza dei Carabinieri di Rosarno».
«La conferenza stampa – ha immediatamente spiegato la donna - è una risposta al disgustoso manifesto affisso ieri sui muri della città e contenente un attacco personale alla mia persona, che non ha nulla di politico ma solo calunnie e menzogne che smonterò senza molti problemi documenti alla mano».
I rappresentanti della “Scopelliti Presidente” in consiglio comunale (Domenico Rizzo, Tiberio Sorrenti e Paolo Carrozza), secondo la Tripodi, «oltre ad aver perso una buona occasione per tacere, visto che il simbolo partitico a cui fanno capo è lo stesso dei disastri combinati nell’ormai famoso “modello Reggio”», avrebbero quantomeno «dovuto avere il buon gusto di apporre la proprie firme sotto al documento stilato, e proprio in virtù di ciò si capisce che queste manovre di killeraggio politico, non vengono portate avanti in maniera autonoma ma sono pilotate ad arte anche perché - puntualizza il primo cittadino - i 3 non hanno mai brillato per partecipazione politica all’interno dei circa 16 consigli comunali indetti nel corso di questi 20 mesi di mandato amministrativo».
I membri di maggioranza si sarebbero quindi aspettati una sana contrapposizione politica in seno al consiglio comunale, «luogo deputato per eccellenza alla polemica anche aspra ma sempre rispettosa delle persone» anzichè un «simile attacco personale che ha portato ad una querela per diffamazione presso la tenenza dei Carabinieri di Rosarno «nei confronti degli autori di questo manifesto (che siano stati i consiglieri comunali o chiunque altro abbia utilizzato il simbolo e naturalmente se la diffamazione e la calunnia saranno provate verrà chiesto un risarcimento per danni morali e d’immagine che saranno devoluti in beneficienza».
L’amministratrice medmea ha poi risposto punto su punto alle accuse riportate nel manifesto:
Per quanto attiene al 1° punto «voglio subito chiarire che io non ho mai detto di essere superpartes, ma semplicemente di non avere tessera politica nel momento in cui mi sono candidata, successivamente ho aderito al PD e sono stata nominata membro del direttivo provinciale e ciò per me è stato un onore. Sulla mia futura candidatura al Parlamento non ho nulla da dire, probabilmente loro hanno notizie che a me non sono ancora pervenute»;
Anche la seconda accusa è «facilmente ed ampiamente smontabile, in quanto risulta essere vero che il Corpo dei Vigili Urbani ha carenza di personale, tant’è che abbiamo assunto 3 vigili a tempo determinato per 12 mesi, ma è anche vero che la vigilessa alla quale si riferiscono è stata trasferita in Comune, in seguito al pensionamento della dott.ssa Scala, dal 1° gennaio 2012 per sopperire ad una deficienza dell’organico dell’ufficio di segreteria». Il trasferimento è temporaneo (1 anno) «e non costa nulla alle tasse del Comune ed anzi ha fatto risparmiare circa 150 euro al mese visto che la ragazza, ha dovuto rinunciare all’indennità di vigilanza, quindi non vi sono stati sprechi nè aumenti dello staff personale del sindaco».
Il 3° punto ha permesso al sindaco di far luce sui costi del suo staff, «questo infatti non viene a costare 35mila euro l’anno ed è importante sottolineare che lo stesso è composto da una sola unità, una segretaria che è costata nell’anno duemilaundici, 15,369.00 euro al lordo mentre per il duemiladodici, 21,404.11 euro».
Mentre, delibere del 2003/04 alla mano è stato chiarito che in quegli anni «quando ad amministrare vi era l’Avv. Saccomanno, sono stati assunti ben 4 componenti di staff, che per soli 2 giorni alla settimana percepivano 1,200.oo euro al mese. 4 unità contro la mia collaboratrice che costa 20,000.00 euro all’anno e lavora 36 ore a settimana».
Dopo aver spiegato di «non aver mai lavorato ad Anoia, e che neppure l’attuale segretario comunale di Rosarno ha mai prestato servizio in quel comune». Il sindaco ha toccato uno dei punti più importanti del manifesto, quello che riguardava la promessa fatta in campagna elettorale, quando la donna promise di volersi dimezzare lo stipendio, devolvendo il ricavato per l’acquisto di un’ambulanza. «Da quando sono diventata sindaco – ha spiegato - percepisco 411.00 euro contro 3,038.00 euro al lordo (2,780.00 con la riduzione del 2012) che avrei dovuto percepire».
Ha quindi lasciato il 50% della indennità per i servizi sociali in favore dei cittadini svantaggiati. «Siccome mi onoro di lavorare e di non vivere di politica – ha chiosato - ho rinunciato al 50% e nel bilancio del 2012 c’è un apposito capitolo per i servizi sociali alimentato con la mia indennità e quella dell’assessore Scriva, (che si è anche lui autoridotto) ed inoltre per tutto il 2011 tutta la giunta comunale si è ridotta lo stipendio oltre a rinunciare alle macchine di rappresentanza ed a qualsiasi benefit e a qualsiasi indennità di missione, tanto che gli assessori mettono la benzina di tasca loro, nessun membro della giunta si è fatto mai rimborsare soldi dal comune». Si è inoltre appreso che l’ambulanza non è stata acquistata «perché con questi soldi lo scorso anno sono stato ricoperti circa 200mila euro di debito fuori bilancio lasciati in eredità dalle precedenti amministrazioni e che sono stati immediatamente regolarizzati».
Parlando di legalità, sono stati ricordati gli interventi attuati (dopo che l’amministrazione si è costituita parte civile in ben 3 processi penali contro altrettanti lavoratori) nei confronti di alcuni dipendenti comunali e abbiamo proceduto al trasferimento di questi dipendenti dal luogo in cui prestavano servizio, luoghi in cui in passato sono state commesse numerose nefandezze a causa delle quali noi oggi paghiamo le conseguenze, ereditando delle situazioni non certo facili che ci proiettano ancora una volta oggi nelle pagine del “Corriere della Calabria»
«il punto di bassezza più alto si è toccato con il riferimento all’ing. De Maria», (cognata della Tripodi) per il “Caso Acqua”. «Mettere la sua persona in questo manifesto per colpire me connota l’altezza delle persone che lo hanno fatto. Inoltre se qualcuno sa di chi siano eventuali responsabilità si faccia avanti e denunci alle autorità competenti o riferisca a me che andrò io a farlo, visto che non ho mai coperto nessuno in vita mia»
Il 7° punto ha permesso alla Tripodi di ricordare tutti gli i contributi concessi alle associazioni presenti a Rosarno, senza privilegi dovuti ad orientamenti politici vicini a quelli della maggioranza. «Abbiamo dato contributi a tutte le attività che potessero migliorare il nostro territorio e d in questo contesto rientrano associazioni sportive che gestiscono i beni comunali in comodato gratuito, noi ci accolliamo le spese perché siamo convinti che lo sport faccia bene alla nostra comunità, certo non abbiamo dato contributi per un evidente conflitto d’interessi, visto che la società in questione è presieduta da un consigliere comunale (proprio della lista Scopelliti Presidente) il quale è stato anche invitato un passo indietro in modo che questa situazione venisse sbloccata. Oggi non ci sono le condizioni economiche, anche se siamo per lo sport sappiamo bene che le scuole che vengono condotte all’interno degli immobili comunali hanno un costo e nell’augurarci che l’associazione cestistica vada avanti e non possiamo accettare attaccati da chi utilizza i beni comunali come beni di tutti e si dimentica di queste cose».
L’ultimo punto è stato quello relativo al Campo d’accoglienza di “Testa dell’Acqua: «la Tripodi si domanda come possa essere possibile lanciare certe accuse se lo stesso Scopelliti è venuto a Rosarno il 12 settembre scorso cogliendo l’occasione per richiamare gli aderenti a questo partito a rendersi conto che il problema dell’immigrazione è un problema di tutti, senza colore politico e senza divisioni. Infine è stato spiegato che «in assenza di contributi regionali e provinciali è stato necessario dover chiedere un contributo ai ragazzi africani – proposta scaturita da loro stessi affinchè il campo non fosse chiuso - e questo - per rispondere alle critiche ricevute sui giornali nei giorni scorsi - non fa venir meno il principio d’accoglienza».
Dopo aver reso noti i risultati venuti fuori dall’ultimo vertice in Prefettura: «la Provincia di RC si è dichiarata infatti disponibile a dare un finanziamento di 10mila euro che verrà erogato per le spese di gestione del Campo» .
Nei prossimi giorni sarà indetta una conferenza stampa con il gestore del campo container (Michelangelo Rosarno), il quale «elencherà le associazioni di Rosarno che si sono presentate al “Campo Migranti” in questi 2 anni, e farà sapere chi fa vera carità e chi carità pelosa. È giunta l’ora di far sapere a tutti come stanno i fatti, siamo stanchi degli annunci roboanti fini a se stessi. È giusto che la cittadinanza sappia che nei momenti d’emergenza relativi alla questione migranti ho avuto pochissime persone vicine, molto impegno c’è stato da parte delle Istituzioni esterne e della mia maggioranza, non ho avuto la collaborazione di tutti ma ho invece avuto contro una campagna di odio fomentata con delle falsità distribuite ad arte».

Francesco Comandè

VITA






giovedì 6 settembre 2012

Uno spiraglio per la crisi agrumicola


Siamo fieri di aver contribuito col nostro sostegno all'approvazione della proposta della Coldiretti, di portare al 20% la soglia minima obbligatoria di succo naturale di arancia nelle bevande analcoliche. E' un percorso che abbiamo condiviso allo scopo di dare fiato ad un reparto, quello agrumario, che vive una profonda e persistente crisi che non accenna a terminare e che vede nella Piana di Rosarno uno dei principali produttori. L'auspicato contenuto dell'articolo del “Decreto legge sanità” era stato caldeggiato anche al Ministro Riccardi, in occasione della sua visita a Rosarno e da me sostenuto dinanzi alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Giova ricordare che le arance del Comune di Rosarno sono destinate quasi esclusivamente alla trasformazione industriale in succo impiegato nelle bevande a basso contenuto analcolico. Nel Marzo del 2012 dopo la paventata minaccia da parte della Coca-Cola di non rinnovare i contratti agli industriali ,abbiamo polemizzato con la multinazionale temendo un' ulteriore beffa a danno degli agricoltori rosarnesi.Tutto questo è anche frutto della nostra tenacia . Siamo consapevoli che questo è un primo passo, ed altri ne verranno in futuro ma è la prova che quando c'è di mezzo lo sviluppo del territorio ed il benessere della popolazione l'amministrazione Tripodi è presente.

Il Sindaco
Elisabetta Tripodi

martedì 4 settembre 2012

Un grande successo la seconda edizione del CletoFestival


ll tema di quest’anno è “terra”, come bene da tutelare, curare, salvaguardare, promuovere e “confiscare”
CLETO - martedì 04 settembre 2012




La manifestazione, ideata e promossa dall’associazione “La Piazza”, ha animato il centro storico di Cleto con tre serate che hanno visto la partecipazione di un pubblico molto caloroso. Il Cletofestival si impone come una manifestazione capace di coniugare cultura, turismo e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico di Cleto. Infatti sono state numerosissime le persone che hanno fatto visita allo splendido borgo della costa tirrenica cosentina. Un evento quindi che è riuscito ad attrarre l’attenzione di giornali e media come evento capace di produrre cultura, diventando da subito uno degli appuntamenti culturali estivi di maggiore rilevanza di tutta la costa tirrenica. Un pubblico gremito ha riempito le viuzze dell’antico borgo dove si sono svolti i numerosi spettacoli di teatro, musica, artisti di strada, incontri, offrendo al pubblico accorso uno spettacolo suggestivo sia per i residenti (che hanno visto in queste serate rinascere un borgo vittima ormai da qualche anno della morsa dello spopolamento, come tanti piccoli centri minori della nostra Regione) che per i numerosi turisti. ll tema di quest’anno è “terra”, come bene da tutelare, curare, salvaguardare, promuovere e “confiscare”. Non sono mancati i momenti di incontro e dibattito, con due convegni organizzati ad hoc per offrire una manifestazione con un programma di crescita culturale; i temi trattati sono stati quelli della legalità, con ospiti i sindaci di Isola Capo Rizzuto Caterina Giorasole e Elisabetta Tripodi di Rosarno, testimoni e simbolo di una Calabria che resiste e lotta per la legalità.
Presenza anche Francesco Azzarà, giovane di Motta San Giovanni cooperante di Emergency, rapito lo scorso anno in Darfur dove ha svolto attività di volontario presso il Centro pediatrico avviato nel luglio 2010 dall’ong italiana, il quale ha spronato il pubblico presente alla partecipazione attiva nel sociale. Inoltre sono stati presenti Domenico Cristofaro, imprenditore che ha saputo coniugare l’economia con l’ecologia, e Antonio Tata, responsabile dell’associazione Libera a Crotone. Il giorno successivo ha visto protagonista il giornalismo d’inchiesta con il dibattito dal titolo “Urbanicidi: i segni visivi del malgoverno”, moderato da Francesco Saccomanno del Forum ambientalista, che ha visto presente Giuseppe Baldessarro del Quotidiano della Calabria e corrispondente di Repubblica, da sempre in prima linea contro la mafia e la corruzione politica, il quale ha parlato dello spreco di denaro pubblico che avviene in Calabria e del suo lavoro sul caso nave dei veleni. CletoFestival è stata una scommessa che all’associazione ha vinto per qualità degli artisti, quantità di pubblico, rivalutazione dei luoghi storici e promozione del territorio. Lo straordinario successo di questa seconda edizione, come pure le interessanti prospettive di collaborazioni che sono nate all’interno del festival (con Libera ed Emergency), danno forze e fiducia all’associazione la Piazza nel portare avanti tale progetto.
“L’auspicio è quello di poter continuare nel segno di ciò che di buono è stato fatto finora, continuando a collaborare attivamente con tutta la cittadinanza, vero motore trainate della manifestazione – afferma Franco Roppo Valente dell’associazione La Piazza. Abbiamo voluto fortemente che il festival si svolgesse, nonostante le magre risorse economiche, continua – Roppo Valente – anche in virtù del fatto che il Cletofestival non ha percepito alcun finanziamento di natura pubblica ma bensi è stato sostenuto da sponsorizzazioni private e si è autofinanziato con iniziative di vario genere promosse dall’associazione. Abbiamo messo in scena, un programma di grande livello anche per quanto riguarda gli eventi musicali con il concerto dei Taranta Terapy che ha fatto ballare fino a notte fonda il pubblico accorso”. Seguitissimo anche la rappresentazione teatrale Vitriol di Paola Scialis, spettacolo che narra le vicende di una donna-brigantessa, che lotta per difendere la sua terra. L’arte è l’altro elemento portante su cui è incentrato il festival infatti, esposizioni fotografiche, mostre, si sono mescolate nei suggestivi vicoletti facendo diventare il centro storico un laboratorio artistico all’aperto. Amplio spazio anche quest’anno è stato dato alla gastronomia, con la valorizzazione dei cosiddetti “prodotti a kilometro zero”, mescolati con i prodotti di Libera,. Infatti per l’occasione è stata preparata la buonissima “cialetta”, ovvero gustosissimo pane appena sfornato condito con olio d’oliva delle colline Cletesi, aglio ed origano selvatico ottenuta impastando la farina prodotta dai terreni confiscati alla ‘ndrangheta ed ora gestiti dalla Cooperativa di Libera di Isola Capo Rizzuto

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sabato 1 settembre 2012

"il giro della luce" illumina Rosarno


Ringrazio Salvatore Colosimo, l'Associazione Ciclistica Luzzese, l'Associazione "Libera Cosenza" di Don Ciotti, Riferimenti di Adriana Musella, per aver fatto tappa a Rosarno al fine di rendermi omaggio in un percorso ideale  che ha unito le cinque province calabresi insieme  ad altri sindaci e gente comune intimidita dalla criminalità organizzata.
L'amministrazione sarà sempre piu' determinata a governare la citta' di Rosarno nel rispetto dei principi di solidarietà e legalità che costituiscono il patrimonio dei calabresi onesti.         
"il giro della luce" Illuminerà sicuramente i nostri passi ed i nostri territori per risvegliare le coscienze ed uscire dal torpore e dai pregiudizi che ci circondano. Una manifestazione che mi ha onorato ed ha onorato tutti gli amministratori onesti e coraggiosi che giorno dopo giorno lottano, a volte soli e senza clamori, contro ogni forma di sopraffazione e violenza sia fisica che morale.

Il Sindaco
Elisabetta Tripodi