mercoledì 4 gennaio 2012

Isola Ecologica


ROSARNO – La collocazione ed il progetto dell’Isola Ecologica prevista per il comune di Rosarno tornano a tenere banco in città. La polemica, nei giorni scorsi, è stata alimentata dal consigliere di minoranza Giacomo Saccomanno (Grande Sud), secondo il quale il progetto presenterebbe  «evidenti lacunosità che devono necessariamente essere vagliate prima di intraprendere un’opera che potrebbe ravvisarsi del tutto illegittima e senza la presenza dei requisiti minimi richiesti dalla legge».
Il consigliere di “Grande Sud” ha inoltre sottolineato che l’area di destinazione «non è compatibile con l’opera», in quanto «la stessa deve rispondere a principi urbanistici, ambientali, di igiene e salute pubblica. Inoltre l’area deve essere recintata, impermeabilizzata, accessibile al pubblico se presidiata e in orari stabiliti».
Il centro di raccolta, si legge nella nota di Saccomanno, deve essere inoltre localizzato in un’area «servita dalla rete viaria di scorrimento urbano, per facilitare l’accesso degli utenti. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata, deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro. Non si devono creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna e la flora, o inconvenienti da rumori e odori né danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse».
Proprio in virtù di ciò, il membro di “Grande Sud”, aveva mosso delle critiche pesanti al progetto, dichiarando che «non risulta che vi sia stata tale valutazione, ne emerge che la realizzazione sia stata preceduta da una verifica, anche generale, della esistenza delle condizioni richieste dalla legge». Chiamando in causa il primo cittadino Elisabetta Tripodi,  Saccomanno ha chiesto, quindi, un riesame del sito al fine di evitare, «come spesso nel passato è accaduto, l’inizio dell’opera e la sua sospensione per la inadeguatezza del sito».
La risposta alle osservazioni di Saccomanno è arrivata da Giovanni Mastruzzo, coordinatore dell’ufficio comunale “ambiente e protezione civile”, con una  relazione nella quale si lascia intendere che, al consigliere Saccomanno, l’ufficio comunale avesse già fornito il progetto integrale dell’opera.
Il tecnico comunale, citando le fonti legislative, ha  spiegato che la “Valutazione di impatto ambientale” è un problema inesistente, in quanto «si puntualizza che il riferimento invocato da Saccomanno non riguarda la realizzazione di una Isola Ecologica». E’ stata infatti spiegata la differenza: «un’area ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti, è una struttura con funzioni di raccolta, pesatura e raggruppamento dei vari tipi di rifiuti conferiti dai cittadini. Non può  essere considerata un’area in cui vengano svolte attività di “deposito preliminare”, smaltimento o recupero».
Il dirigente comunale difende anche la scelta del sito dell’opera: «uno spazio di proprietà comunale in posizione semi-periferica, facilmente raggiungibile dalle diverse zone urbane e dagli assi viari di connessione territoriale. La scelta è stata effettuata dopo un’attenta analisi dei progettisti e in relazione alle prescrizioni di legge sia per quanto riguarda la presenza di adeguata rete viaria a garanzia della fruibilità da parte dei cittadini sia per quanto riguarda le caratteristiche funzionali dell’opera».
Ricordando che le acque reflue prodotte «saranno raccolte da apposito impianto fognario composto da due parti», e che l’opera è stata premiata dal punteggio più alto dalla Regione, Mastruzzo ha fatto chiaramente capire che la proposta di un sito alternativo indicato dalle opposizioni non è percorribile. «L’ubicazione dell’opera nel sito da lei suggerito – rivolgendosi a Saccomanno –  è stata vagliata e scartata intanto per l’assoluta mancanza di opere di urbanizzazione con particolare riguardo alla rete viaria nonché per l’inadeguatezza del sito anche dal punto di vista geomorfologico. D’altro canto nella stessa area, negli anni 80 sono stati interrotti e definitivamente sospesi i lavori di realizzazione di campi attrezzati proprio in ragione della superficialità della falda acquifera». 
Francesco Comandè