venerdì 23 novembre 2012

Appello


Come si arriva all'emergenza

 

Da mesi le associazioni e i comuni della Piana di Gioia Tauro sollecitano un incontro con la Regione Calabria per affrontare le questioni che da anni si ripetono in occasione della stagione di raccolta di kiwi ed agrumi.
Lo scorso anno l'attenzione del Governo accanto ai Comuni interessati (Rosarno e San Ferdinando)  portò all'apertura di una tendopoli nel Comune di San Ferdinando per l'accoglienza di circa 280 lavoratori stagionali, il risanamento del centro storico di Rosarno, occupato da centinaia di migranti che vivevano in case diroccate e fatiscienti in pessime condizioni igienico sanitarie e lo sgombero di alcuni opifici dismessi ove in baracche di fortuna ed in piccole tende da campeggio, vivevano in centinaia. Sono state risposte iniziali che hanno realizzato interventi positivi per una situazione che da oltre quindici anni era andata sempre più degradandosi nella mancanza di gestione e nel disinteresse.
Abbiamo con speranza visto l'inizio di un percorso nuovo per trovare soluzioni sia alla dura condizione dei lavoratori stagionali, che al settore del lavoro agricolo sempre più colpito dalla crisi generale. Questo percorso aveva bisogno di essere continuato.
Il Prefetto di Reggio Calabria più volte sollecitato dai sindaci e dalle associazioni della Piana, ha convocato la Regione Calabria affinchè si assumesse le sue responsabilità nel progettare e finanziare interventi atti a continuare una positiva gestione di questa realtà che pure in un tempo di crisi rappresenta un'opportunità economica della zona.
Dalla Regione Calabria invece, non è giunta nessuna risposta, c'è stata solo una semplice e fredda indifferenza. I vari incontri convocati in Prefettura a Reggio Calabria, sono stati puntualmente rinviati per l'assenza di un interlocutore fondamentale quale la Regione Calabria, segno questo, che fa pensare che allo stato attuale non ci sia l'intenzione di affrontare il problema.
Intanto la situazione della tendopoli a San Ferdinando diventa ogni giorno più problematica: l'ente gestore a cui era affidata, ha una convenzione scaduta a giugno scorso e mai rinnovata, anche se nel frattempo, ha continuato comunque a prendersi cura della struttura anticipando le relative spese; nessuno finanzia più nulla da mesi.
Nella zona continuano ad arrivare lavoratori stranieri;  oltre un centinaio , non trovando la consueta sistemazione nelle case diroccate del centro storico di Rosarno e negli opifici ormai dismessi, hanno iniziato ad accamparsi all’interno e all’esterno della tendopoli in condizioni precarie. Sono sorte circa 40 capanne di legno ricoperte con teli di plastica, da qualche giorno ha iniziato a piovere copiosamente ed il freddo comincia a farsi sentire.
 In questo modo l'emergenza si crea. Ma non si deve far diventare emergenza un fenomeno noto che si conosce e pertanto si può, anzi si deve, gestire.
 I sindaci e le associazioni firmatarie di questo appello chiedono che al più presto siano individuate soluzioni praticabili sia per far fronte a questa stagione che per programmare una gestione del fenomeno che è ciclico e quindi non è certo sconosciuto.

  
Rosarno 2012-11-20

Terminal Bus a servizio della Città porto


 L’intervento prevede la realizzazione di un terminal Bus in un’area a ridosso della stazione ferroviaria.
Ricade in una area con destinazione d’uso a verde, a servizio del porto e delle aree industriali.
Circa 2000 unità di utenti (lavoratori, studenti, turisti ecc.) giornalmente accedono all’area in quanto la stazione ferroviaria di Rosarno è diventata punto di transito obbligato anche per gli abitanti della Locride, collegata con la SGC Jonio Tirreno. Negli ultimi anni si è avuto anche un incremento dei viaggi interregionali ed internazionali con servizi di linea, anche provenienti dalla Sicilia che effettuano soste allo svincolo autostradale di Rosarno. L’area oggetto dell’intervento diventerà il nuovo terminal di tutto il transito presente, inoltre sarà attivato dai tre comuni un servizio, mediante navetta, che dovrà collegare in modo continuo gli abitanti della città porto con lo stesso porto di Gioia Tauro e San Ferdinando.
Il progetto si pone con i propri servizi come uno strumento strategico di riorganizzazione, riqualificazione e rigenerazione urbana e comprende un quadro di azioni strategiche a valenza extra urbana. L’intervento previsto risponde ai bisogni espressi dall’utenza delle popolazioni dell’intera piana di Gioia Tauro e della fascia ionica oltre che dai portuali.
La visione strategica è quella di migliorare la qualità della vita, offrire servizi altamente qualificati ed incrementare i flussi che incidono notevolmente sul sistema socio economico locale. Con tale intervento si andrà a sostenere la crescita e la diffusione delle funzioni urbane per aumentare la competitività e per migliorare la fornitura di servizi di qualità nelle città e nei bacini territoriali sovra-comunali.

Tirocini formativi e ammortizzatori sociali